
DISTURBI FOBICI E ATTACCHI DI PANICO. Il mondo di finzioni del paziente
Il paziente soffre perché vive in un mondo di finzioni che condizionano il modo di percepire la realtà e perché si sente sempre in posizione d’inferiorità. Questo lo porta ad un inevitabile restringimento del suo campo di attività, delle sue frequentazioni, sia di persone che di luoghi, che alla fine si concretizza nel limitare al minimo i propri impegni, evitando sistematicamente ogni responsabilità.
Questo meccanismo, secondo la Psicologia Individuale, è alla base di quei disturbi classificati come fobie da situazione, claustrofobie, attacchi di panico.
Nel paziente che soffre di queste nevrosi si determina un allontanamento dalla percezione della realtà “vera” ed un contemporaneo irrigidimento dei suoi meccanismi mentali che gli consentirebbero, nella normalità, la realizzazione dei propri obiettivi, di qualunque natura essi siano.
Queste teorie psicologiche sono alla base di alcuni casi clinici, in cui, a causa dell’influenza della finzione, il paziente elabora una nevrosi che limita la sua autonomia al punto, per esempio, di non frequentare più alcuni luoghi, di non percorrere più le strade del proprio quartiere, di non entrare in luoghi chiusi, magari negozi, se non accompagnato, perché ostaggio di attacchi di panico.
Si riscontra spesso, in questi casi clinici, che il paziente soffre di un complesso di inferiorità nato da esperienze infantili che ne hanno condizionato l’autostima e si rivolge al terapeuta per risolvere i suoi problemi non avendo ancora la contezza di cosa possa nascondersi dietro alla sua fobia, ovvero la paura degli altri e del loro giudizio.
In questi casi, un approccio integrato, terapia medica e psicologica, consentono al paziente di adottare una strategia di cambiamento di cui progressivamente il paziente stesso si stupisce di essere riuscito a fare proprio. Questo approccio gli dà la forza di mettersi alla prova e d’iniziare quasi una nuova vita con nuove modalità di approccio verso se stesso e verso situazioni esterne.